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Oggi vi raccontiamo “Sfumature di primavera”

Le collezioni primaverili, da Fabrique, si disegnano in autunno, la stagione più capricciosa di sempre!

Chiudendo gli occhi e sognando la primavera, abbiamo visualizzato due immagini: una tavolozza di colori e un giardino fiorito. Le abbiamo unite e sono nati venti modelli dal sapore dolcissimo.

Ci piace pensare che ogni nostra collezione abbia un sottile legame con quella  precedente: la manica a campana che avete adorato lo scorso inverno, ora si è trasformata in un fluttuante tulipano, con una doppia balza per avvolgere le sere d’estate.

Sui pantaloni, non saranno le tasche ad essere arricciate, ma il fondo: perché, ovunque andiate, i vostri passi siano sempre speciali.

Provate ad indossarli e capirete di cosa stiamo parlando!

E le passamanerie? Niente paura, non potremmo vivere senza! Questa volta incorniciano una deliziosa maglia ricamata a mano, che non potrà mancare nel vostro guardaroba estivo.

E che dire dello shooting? Il meteo ci ha fatto un bel regalo: la neve a fine febbraio! Lo avreste mai immaginato? Noi no, il risveglio del 25 febbraio è stato un incubo.

Per fortuna uno spazio  come 8/7 Design Spaceci ha fatto scordare in fretta ogni imprevisto!

Se amate la fusion tra il design italiano e le atmosfere scandinave, non potete perdervelo: è un posto magico, a due passi dal centro storico.

Ma una collezione è, prima di tutto, un lungo lavoro di squadra.

Tutto ciò che vedrete non sarebbe la stessa senza le persone meravigliose che hanno lavorato a “Sfumature di primavera” sostenendoci fino realizzare alla perfezione l’universo che avevamo in testa.

 

Grazie a Gaia, la nostra bellissima modella, che ha sorriso fino all’ultimo scatto da vera professionista, dimenticando freddo e fatica.

A Ilaria, l’occhio fotografico di Fabrique, che con pazienza e dedizione segue i nostri shooting, sin dalla prima collezione: la P/E 2015.

A Silvia e Valentina, che hanno condiviso con noi lo splendido angolo di paradiso che è 8/7 Design Space

A Manuela, di So&So Brescia, per averci concesso le scarpe  per valorizzare i nostri look: questi zoccoli  sono così comodi che riesce a portarli anche una allergica ai tacchi come Franci.

A tutti i nostri assistenti, Alessia in primis, per aver coordinato il dietro le quinte di questa grande avventura e a Pamela, per aver ricamato i dettagli preziosi di questi capi.

 

Non vediamo l’ora di mostrarvi tutto, ormai manca davvero pochissimo!

Vi aspettiamo

Francesca Elena

 

 

 

DIY orecchini pom-pom

Che Natale sarebbe senza un progetto handmade? Il DIY di oggi è facile, veloce e a costo zero, ed è il nostro regalo per tutte voi.

Gli ingredienti per i vostri nuovi orecchini pom-pom sono solo tre: un paio di orecchini a cerchio di quelli che avrete sicuramente comprato almeno una volta nella vita, gomitoli di lana dei vostri colori preferiti e due ciambelle di cartoncino di 7 cm di diametro.

Dopo aver creato le vostre ciambelle, avvolgetele con il filo di lana: noi abbiamo scelto questo verde per restare in tema, ma potete sperimentare alternando o sovrapponendo colori diversi

 

Una volta ricoperta tutta la ciambella con uno spesso strato di lana, tagliate lungo tutto l’esterno, separate le due ciambelle di 1 cm circa e legatele con un filo e un nodo ben saldo.

Togliete i dischi e sistemate il pom-pom, pareggiando i filo con un paio di forbici; poi fatelo passare nel primo dei vostri orecchini. Ora che siete professioniste, realizzate un altro pom-pom identico per il secondo orecchino.

Et voilà, in pochi  minuti avete creato un accessorio handmade, unico e perfetto anche come idea regalo per le vostre amiche!

Ecco le ultime due indicazioni che vogliamo lasciarvi:

1- gli alberi di Natale, di solito, sono permalosi perciò non stupitevi se il vostro non vi parla più: ora siete addobbate meglio di lui.

2- la pom-pom mania è  molto contagiosa, dopo questo progetto non riuscirete più a smettere.

Siete contente? Non vediamo l’ora di sapere cos’avete combinato, quindi, come sempre, stupiteci con le vostre foto!

 

Buon Natale handmade

Elena e Francesca

Balletto sulla Luna: vi presentiamo la Party Collection 2017

Una cosa è certa: le tradizioni vanno rispettate.

Volete sapere qual è la nostra?

Noi ogni anno, in questo periodo, pensiamo a una Party Collection, la nostra esclusiva raccolta di capi speciali per celebrare i giorni di festa che stanno arrivando. 

Ogni collezione, piccola o grande, per noi è un’avventura, un viaggio e una nuova scoperta e oggi vogliamo raccontarvi “Balletto sulla Luna”, la Party Collection 2017 che abbiamo cucito con cura nell’ultimo mese.

Per disegnare questi modelli siamo andate nello spazio e abbiamo immaginato un mondo magico, fatto di nuove luci e materiali splendenti

Elena ha messo da parte il suo orgoglio minimal, io mi sono scatenata e insieme abbiamo ornato i nostri abiti senza risparmiare passamanerie e frange.

Jersey brillanti, lurex, tessuti Chanel e velour sono stati i protagonisti del laboratorio in queste frenetiche settimane. Le nostre forbici hanno tagliato senza sosta e le cartelle colori si sono popolate di luce, in una cascata di oro e argento.

Vogliamo che questi siano i capi che vi faranno compagnia quando starete ballando fino a notte fonda, quando brinderete e tutto sembrerà più leggero.

Benvenute sulla luna.

Francesca

Queste cose sono successe davvero

Queste cose sono successe davvero, ed è pazzesco. Da gennaio 2015 ad oggi le nostre sartine sono state 124.

124 donne, perchè gli uomini si fanno ancora desiderare. 124 donne  che hanno sorriso e mangiato caramelle gommose insieme a noi.

Ci siamo raccontate, vi siete raccontate e abbiamo sfatato insieme il mito “non ho manualità”. Abbiamo adattato il modello per chi si è iscritta e poi si è presentata col pancione e fatto brainstorming per scegliere l’adatta colonna sonora, tra gruppi di migliori amiche, madri e figlie, colleghe, vicine di casa, o splendide perfette sconosciute.

Tutte e 124 hanno fatto almeno un  lavoro, anzi quasi tutte, quasi due: facendo un rapido calcolo, e arrotondando  per difetto, diciamo di aver cucito insieme 220 capi?

Se almeno uno, tra questi 220 , è la bandiera che sventolate sicure e fiere, crediamo di essere sulla strada giusta.

 

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Nelle grandi catene del Fast Fashion, è facile trovare abiti a buonissimo mercato, perchè il loro vero prezzo lo ha pagato qualcun altro in termini di sfruttamento. Se almeno uno, tra questi 22o, vi ha evitato o vi eviterà di acquistare Fast Fashion in futuro, crediamo di essere sulla strada giusta.

Il cuore che avete messo nella vostra prima creazione vi ha reso madri orgogliose, fino a comprendere  il sacrificio dietro ogni orlo: se almeno uno di questi 200 sa raccontare questa storia, siamo decisamente sulla strada giusta.

 

 

 

Chi ci crediamo di essere

Chi ci crediamo di essere? Da Fabrique crediamo di essere una piccola sartoria indipendente. E in effetti lo siamo.

Crediamo di essere due persone che amano l’attenzione al dettaglio. Crediamo di essere due persone che amano la spontaneità, perchè parliamo parecchio ma non ci piace essere ripetitive.
Non abbiamo segreti!
Lo spazio è uno show-room con laboratorio a vista dove potete facilmente intuire tutta la nostra passione, e il nostro disordine anche!
Ogni capo Fabrique è interamente realizzato da noi in laboratorio, privilegiando una materia prima che sia il più naturale possibile.
Questo lo facciamo per una produzione sostenibile e perché ci piace pensare che indossare una nostra creazione sia un’esperienza familiare:
Quante volte potete ricordare il volto di chi ha cucito i vostri abiti? E in quanti negozi potete far andare le mani?
Fabrique promuove e incoraggia la cultura del fare: per questo abbiamo deciso di aprire il nostro spazio a corsi di cucito.
La nostra sfida è trasmettervi la nostra passione.

Ma dove sta la fregatura?

La fregatura è che in una nostra collezione ci sono circa quindici modelli, e che per ogni modello proponiamo solo un paio di varianti colore.
La fregatura è che per avere un colore diverso da quelli che vedi dovrai aspettare qualche giorno.
La fregatura è che ci sforziamo, in ogni modo, di stampare i tessuti a mano, e potreste trovare qualche sbavatura ogni tanto.
La fregatura è che una nostra t-shirt non può costare come due aperitivi.
Nessuna t-shirt, in verità, dovrebbe costare come due aperitivi.

 

Essere qualcosa che corrisponda a ciò in cui crediamo.

Questo è quello che ci crediamo di essere.

 

Elena/Francesca

Fabrique Handmade

PICCOLO É BELLO

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Piccolo è bello e forse è anche meglio, per 3 buone ragioni più una: questa è una doverosa parentesi sulla nostra filosofia, su come lavoriamo, come pensiamo e come abbiamo costruito Fabrique Handmade.

1) La nostra , dall’atmosfera al ciclo di produzione, è un’esperienza familiare: ci piace pensare che questo carattere sia visibile in ogni dettaglio, e che avvicinarsi a noi sia come andare a bere un the da un’amica, anzi due!

2) Less is more! La nostra è una piccola produzione, e piccola vuole rimanere: solo così possiamo concentraci a pieno e dare ad ogni dettaglio la cura che merita. I nostri capi sono concepiti interamente in laboratoro e cuciti a mano con le nostre mani e il nostro ciclo di produzione è sostenibile, ad impatto zero dall’inizio alla fine: dai materiali  al nostro packaging,  fatto con materiale riciclato.

3) Piccola è anche la nostra Scuola di Cucito, sono quattro posti per volta, si riempiono in fretta e ci piacerebbe accontentarvi sempre! Ma solo con corsi così ristretti, da gennaio 2015, siamo riuscite a seguire più di 50 aspiranti sartine, accompagnandole tutte per mano alla relizzazione del primo capo handmade. Se avete pazienza, aspettateci e troveremo un posto per voi!

4) In questi anni una cosa l’abbiamo imparata: la passione è una cosa grande. Tre anni fa eravamo a cucire cose a caso in uno spazio condiviso che era una specie di magazzino e non lo facevamo per una ragione particolare ma solo per passione, da ieri a oggi sono cambiate molte cose tranne una, provate a indovinare qual’è…

FABRIQUE AVANT FABRIQUE

Quella del 7 gennaio è stata una data importante e il nostro primo giorno ufficiale, ma prima?

Non siamo sempre state così, ma siamo sempre state qui, nella nostra piccola casa.
2011: Elena trova un appartamento al terzo piano di questo palazzo, Fabrique non si chiama Fabrique, ed è un mucchio dimenticato di calcinacci e polvere, in un vicolo con un nome strano. “Tresanda del Territorio”.
“Tresanda” significa, letteralmente, “viottolo, stretto passaggio”, il luogo ideale per aprirci un negozio, insomma.
Ogni giorno Elena esce di casa per andare al lavoro, ogni giorno il mucchio dimenticato resta muto a piano terra, passa il tempo e crescono i calcinacci, passa il tempo e si accumula polvere.
Ogni tanto una sbirciata dentro, con molta immaginazione.
L’inspiegabile.
Non so ancora come Elena abbia convinto la nostra padrona di casa, non so nemmeno in che giorno le sia esattamente venuto in mente, ma so che è successo e che da lì in poi avremmo avuto una casa.
Una seconda casa in cui avere una scrivania, una macchina da cucire e delle scatole ammassate con i nostri tessuti: per noi era già il massimo.
Con poche pretese abbiamo riunito amici con le nostre stesse intenzioni ed è iniziato tutto, senza troppi progetti, senza troppe finanze e con un nome ridicolo.
Riciclate le tende della zia per coprire le vetrine, dimenticato il riscaldamento e acquistatate in colorificio delle tinte in offerta per le pareti (un lilla e un ottanio, che avrei preferito prendere un pugno in un occhio), abbiamo iniziato.
Era tutto giusto e in qualche modo aveva un senso.
Così passano i mesi, cambiano gli amici in condivisione, e si alternano diverse esperienze, le pareti almeno si sbiancano, e ogni giorno impariamo qualcosa.
Ognuno di loro ci ha fatto un regalo, anche senza volerlo, se ora siamo così.
Tutti i giorni siamo cresciute, e tante risposte sono arrivate da sole, senza fretta.
Anche oggi ci dividiamo ancora tra Fabrique e un’altro lavoro, ma almeno siamo sicure che la passione abiti qui!
Quando ci viene chiesto di motivare alcune scelte, di spiegare il nostro stile e la nostra immagine non abbiamo mai molto da dire.
In effetti tutto si spiega da solo e si spiega con noi, perché sarebbe come dover spiegare come mai hai un gatto e non un cane o perché non ti piace il gelato al pistacchio mentre piace a tutti.
Non ho un gatto, ne ho due e tendo ad odiare il gelato al pistacchio perché sono fatta così.
Tutto quello che vedete, infilandoci una buona parte di disordine, è così per questi motivi, ed è così per noi.
Speriamo che vi piaccia.

photo credits: Pinterest